Il Rischio Cardiovascolare

I fattori di rischio cardiovascolare sono i mattoni con cui si costruisce la casa del rischio cardiovascolare. I principali possono definirsi nei modi seguenti:

  • Età e sesso: gli eventi cardiovascolari aumentano al passare degli anni e con differenze legate al sesso.
  • Familiarità: avere un parente di primo grado che ha accusato un evento cardiovascolare prima dei 60 anni rappresenta un fattore di rischio. Anche la presenza di ipertensione, diabete o colesterolo alto in famiglia è un elemento da non sottovalutare.
  • Fumo: fumare anche solo 2-3 sigarette al di aumenta il rischio, mentre fumarne 20 al giorno aumenta gravemente il rischio. Il fumo quindi tende a raddoppiare il rischio di eventi cardiovascolari, ma aumenta anche il rischio di sviluppare diabete e ipertensione.
  • Alimentazione scorretta: troppe calorie, troppi grassi e proteine animali, l’assenza o la scarsità di frutta e verdura ed un eccesso di alcool e di sale provocano un aumento del rischio cardiovascolare.
  • Sedentarietà: non camminare o muoversi almeno per 30 minuti al dì o almeno per 60 minuti per 3 volte la settimana, produce un aumento del rischio.
  • Sovrappeso ed obesità: vi è un’obesità di tipo generale che si calcola mediante l’indice di massa corporea. Valori fra 25 e 30 definiscono il sovrappeso, maggiori di 30 l’obesità. Vi è un secondo tipo di obesità definita viscerale, calcolata in base alla circonferenza della vita. Valori superiori a 102 nell’uomo e a 88 nella donna definiscono la presenza di obesità viscerale, che certamente rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare.
  • Glicemia aumentata e diabete: avere parenti di primo grado con diabete oppure una glicemia a digiuno superiore a 100 e minore di 127 definisce una condizione chiamata intolleranza glicidica, che rappresenta un fattore di rischio. Una glicemia a digiuno superiore per 2 volte a 127 identifica la diagnosi di diabete mellito, un’altra condizione che provoca un alto rischio cardiovascolare.
  • Colesterolo: con colesterolo totale maggiore di 190, colesterolo Ldl maggiore di 115, colesterolo Hdl minore di 40 nell’uomo o minore di 46 nella donna, i trigliceridi maggiori di 150, abbiamo un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.
  • Ipertensione: se uno dei vostri genitori ha la pressione alta, fate attenzione, in particolare per gli uomini al di sopra di 40 anni. Valori superiori a 140/90 misurati più volte dal medico o superiori ad una media di 135/85 misurati a casa vostra o in farmacia identificano la presenza di ipertensione arteriosa. Una pressione minima fra 85 e 90 è la condizione più frequente di partenza di ipertensione nel giovane.
  • Aterosclerosi subclinica in assenza dei comuni fattori di rischio: vi sono casi molto frequenti in cui vi sono pazienti che presentano segni di aterosclerosi precoce asintomatica, ovvero che non presentano fattori di rischio cardiovascolare. Trovare placche nelle carotidi, nell’aorta o nelle femorali di giovani pazienti è diventato piuttosto comune e significa che il soggetto è a rischio aumentato. In questo paziente si dovrà intervenire immediatamente, anche in assenza dei comuni fattori di rischio. Un’alimentazione adeguata, l’esercizio fisico, la riduzione del colesterolo pur in assenza di ipercolesterolemia, saranno rimedi utili come la più moderna ricerca epidemiologica ha ampiamente dimostrato.